Il Napoli stende la Juve nella finale di coppa italia e si aggiudica il suo primo trofeo dopo più di vent’ anni.
Era dai tempi di Maradona infatti che la squadra partenopea non si aggiudicava un trofeo, e il fatto che sia stata la squadra di Mazzarri, la creatura di De laurentiis a farlo, delinea le tinte di un nuovo ciclo che non stinge.
Il Napoli ha sovverito i pronostici della viglia che volevano l’imbattibile Juve di quest’anno favorita, dimentichi forse che la banda di Mazzarri è stata la squadra che più è andata vicina a battere i neo campioni d’Italia, quando all’andata al San Paolo era addirittura davanti di due reti, per subire poi la rimonta Juventina per il 3 a 3 finale.
La partita è stata avvincente, e quella che ha perso non è stata una juve dimessa, ma che ha dato il meglio di sè, come sempre quest’anno. E’ stato piuttosto il Napoli a saper stare sopra le righe in quest’occasione, sfoggiando l’intensità smarrita nell’ultima fase del campionato.Le reti sono state di Cavani su rigore (atterramento di Lavezzi da parte di Storari) e Hamsik con un gran contropiede.
La vecchia signora ha perso la prima partita stagionale, sostenendo comunque il profondo orgoglio che a ragione gli juventini provano quest’anno.
Il Napoli dal canto suo affida la propria voce soprattutto al presidente De Laurentiis, che si definisce eccitato non solo dalla Coppa Italia appena conquistata, ma soprattutto dalla squadra del futuro. L’addio di Lavezzi sembra imminente, ed il conseguente reinvestimento di risorse alla ricerca di nuovi giovani campioni. Campioni che il Napoli potrebbe trovarsi già in casa: si pensi ad Insigne.
Da registrare i fischi all’inno di Mameli provenienti dalla curva napoletana, cui i soliti politici non hanno esitato ad appigliarsi per manifestare la solita prosaica indignazione da politicanti.