Come presagito ieri, le scommesse su Italia-Usa hanno dato ragione a chi ha basato le proprie giocate su un calo di motivazioni da parte degli azzurri. Ogni popolo ha le proprie caratteristiche, e una di quelle endemiche al gruppo di italiani che corre appresso ad un pallone è l’essere completamente invisi alle amichevoli. Per buona pace di chi si è speso in scommesse sulla vittoria della nazionale italiana. La retorica della paghetta del ragazzino che ha ritenuto sostenere il proprio tifo con le basi solide di scommesse, dell’anziano pensionato che ha ritenuto fosse più divertente vedere la partita a e tifare per la propria nazionale alimentando la passione con scommesse fatte al mattino, con l’occhio vigile a monitorare i risultati delle altre partite giocate in contemporanea, (magari azzeccate tutte, ahi loro!).
Ah, dimenticavo, da bravo italiano: mi son messo anch’io nei panni dl tifoso, ed ho buttato in mare tutti gli altri pronostici azzeccati, smarrendomi su quell’unico 1 che avrei potuto davvero risparmiarmi. Sbagliando s’impara, ma da bravi italiani si persevera.